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UNI 10802:2013 Campionamento dei rifiuti

Scheda campionamento

UNI 10802:2013 Campionamento dei rifiuti

ID 11163 | 09.07.2020 / Documento completo allegato

UNI 10802:2013 Rifiuti - Campionamento manuale, preparazione del campione ed analisi degli eluati

La norma UNI 10802:2013, entrata in vigore il 6 agosto 2013, descrive il processo di definizione di un piano di campionamento, le tecniche di campionamento manuale di rifiuti liquidi, granulari, pastosi, grossolani, monolitici e fanghi in relazione al loro diverso stato fisico e conservazione a breve termine, le procedure di riduzione delle dimensioni dei campioni dei rifiuti prelevati in campo, al fine di facilitarne il trasporto in laboratorio, la documentazione per la rintracciabilità delle operazioni di campionamento, le procedure per l’imballaggio, la conservazione, lo stoccaggio del campione a breve termine e il trasporto dei campioni di rifiuti, le procedure di riduzione delle dimensioni dei campioni per le analisi di laboratorio ed i procedimenti di preparazione ed analisi degli eluati. 

La presente norma deve essere letta unitamente alla norma UNI EN 14899, norma quadro relativa alla preparazione e applicazione di un piano di campionamento nonché al rapporto tecnico UNI CEN/TR 15310-1.

La serie di norme e rapporti tecnici da considerare comprende:

- UNI EN 14899 Caratterizzazione dei rifiuti - Campionamento dei rifiuti - Schema quadro di riferimento per la preparazione e l'applicazione di un piano di campionamento;
- UNI EN 15002 Caratterizzazione dei rifiuti - Preparazione di porzioni di prova dal campione di laboratorio;
- UNI EN 13370 Caratterizzazione dei rifiuti - Analisi degli eluati - Determinazione di ammonio, AOX, conducibilità, Hg, indice fenolo, TOC, CN- facilmente liberabile, F-;
- UNI EN 12506 Caratterizzazione dei rifiuti - Analisi degli eluati - Determinazione di pH, As, Cd, Cr VI, Cu, Ni, Pb, Zn, Cl¯, NO2-, SO42-;
- UNI EN 12457-2 Caratterizzazione dei rifiuti - Lisciviazione - Prova di conformità per la lisciviazione di rifiuti granulari e di fanghi - Parte 2: Prova a singolo stadio, con un rapporto liquido/solido di 10 l/kg, per materiali con particelle di dimensioni minori di 4 mm (con o senza riduzione delle dimensioni);
- UNI EN 16192 Caratterizzazione dei rifiuti - Analisi degli eluati;
- UNI CEN/TS 15863 Caratterizzazione dei rifiuti - Prova di comportamento alla lisciviazione per caratterizzazione di base - Prova di lisciviazione dinamica di rifiuti monolitici con rinnovo periodico del lisciviante, in condizioni di prova fissate;
- UNI CEN/TR 15310-1 Caratterizzazione dei rifiuti - Campionamento dei rifiuti - Parte 1: Guida alla selezione e applicazione dei criteri per il campionamento in diverse condizioni.

Alcune parti della presente norma derivano dai rapporti tecnici UNI CEN/TR 15310, parti 2, 3, 4 e 5, che contengono opzioni procedurali (come indicato nella figura 2 della UNI EN 14899:2005) selezionabili per raggiungere i requisiti di campionamento di qualsiasi programma di prova.

La norma descrive:


Essa si applica a tutti i tipi di rifiuti, quali i rifiuti liquidi, liquefattibili per riscaldamento, fanghi liquidi, fanghi pastosi, polveri o rifiuti granulari, rifiuti grossolani, monolitici o massivi.

La norma è richiamata direttamente in numerosi atti legislativi e autorizzativi, a titolo esemplificativo: 

D.Lgs. 13/1/03, n. 36 discariche 
D.M. 27/9/2010 (All.3) “Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica,….” 
DM 5 Febbraio 1998 art. 8 c. 1 
D.M. 161/2012 (All.8) “terre e rocce da scavo” (Abrogato da D.P.R. n. 120/2017)
D.P.R. n. 120/2017 Terre e rocce da scavo
D.Lgs. 117/2008 Rifiuti delle attivitá estrattive
Frequentemente nelle autorizzazioni degli impianti

Vedi anche Esempi UNI/TR 11682:

Esempi Campionamento rifiuiti UNI/TR 11682

Campionamento rifiuti e norma UNI 10802: pareri Cassazione

La Cassazione ha chiarito che l’accertamento della pericolosità di un rifiuto non richiede necessariamente il rispetto delle metodiche di campionamento e di analisi fissate dalla norma tecnica UNI 10802 (richiamata dall’art. 8 del DM 5 Febbraio 1998), trattandosi di un insieme di disposizioni prive di portata generale vincolante, dirette Unicamente allo scopo di disciplinare le analisi effettuate a cura del titolare dell’impianto di produzione dei rifiuti.

Tale conclusione trova conferma nella stessa sentenza invocata dalla difesa (Sentenza CC n. 16386 del 27 aprile 2010): infatti, in tale pronuncia si afferma che l’uso del metodo UNI 10802 non è obbligatorio e che la scelta sul metodo da utilizzare per il campionamento è questione di fatto, in mancanza di una normativa generale vincolante sul punto con la conseguenza che è necessario e sufficiente che il giudice motivi circa le ragioni per le quali viene utilizzato il diverso metodo IRSA CNR anziché il metodo UNI 10802.

Anche nella Sentenza CC n. 1987 del 16 gennaio 2015 viene sancito che: "[...]come correttamente evidenziato dalla Corte d'appello, il decreto ministeriale 5 febbraio 1998 (modificato dall'art. 1 del d.m. 5 aprile 2006, n. 186) non ha applicazione diretta nel caso di specie. Esso si riferisce alla «individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22» ed ha, perciò, una portata limitata alle attività, ai procedimenti e ai metodi di recupero di ciascuna delle tipologie di rifiuti individuati dal decreto stesso: rifiuti liquidi, granulari, fastosi e fanghi (art. 1). L'art. 8 dello stesso decreto ministeriale, intitolato «Campionamenti e analisi», richiama le norme UNI 10802 per il campionamento di rifiuti, agli specifici fini della loro caratterizzazione chimico-fisica (comma 1) e si riferisce a campionamenti e analisi che sono effettuati a cura del titolare dell'impianto ove i rifiuti siano prodotti (comma 4). Si tratta, dunque, di un insieme di disposizioni prive di portata generale, perché dirette allo specifico scopo di disciplinare le analisi effettuate a cura del titolare dell'impianto di produzione di rifiuti, ai fini della loro caratterizzazione chimico-fisica, per le sole tipologie di rifiuti individuate dallo stesso decreto ministeriale.
E tale conclusione trova conferma nella stessa Sentenza CC n. 16386 del 27 aprile 2010, richiamata dalla difesa. In tale pronuncia si afferma, infatti, che l'uso del metodo UNI 10802 non è obbligatorio e che la scelta sul metodo da utilizzare per il campionamento è questione di fatto, in mancanza di una normativa generale vincolante sul punto (in senso analogo, sez. 3, 30 maggio 2007, n. 24481, Rv. 236890); con la conseguenza che è necessario e sufficiente che il giudice motivi circa le ragioni per le quali viene utilizzato il diverso metodo IRSA CNR anziché il metodo UNI 10802".
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Schede di campionamento (estratto Appendice D norma UNI 10802:2013)

In allegato n° 38 Schede di campionamento, che forniscono indicazioni pratiche applicative relative all'attrezzatura e alla procedura di campionamento per varie tipologia di rifiuto in funzione del loro stato fisico, della stoccaggio e del tipo di campione da prelevare (di cui all'Appendice D della norma UNI 10802:2013)

UNI 10802 2013 Campionamento dei rifiiuti

...

1. Scheda di campionamento N° 1

Scheda 1 1

2. Scheda di campionamento N° 2

Scheda campionamento 2
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segue in allegato

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