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Programma Triennale Attivita' (PTA) SNPA 2018-2020

Programma Triennale Attivita  PTA SNA 2018 2020

Programma Triennale Attivita' (PTA) SNPA 2018-2020

Il passaggio della gestione dei controlli ambientali dalle USL alle agenzie regionali per l’ambiente

Con il referendum della primavera del 1993, il Paese si espresse a favore di un presidio dei controlli ambientali attraverso uno specifico servizio distribuito territorialmente su base nazionale. Con la Legge 61/1994 sono stati affidati quindi ad apposite "Agenzie", regionali e provinciali (per le Province autonome di Trento e Bolzano) i compiti relativi alla vigilanza e controllo ambientale in sede locale e all’Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (ANPA) funzioni di coordinamento tecnico e di presidio di alcune tematiche a livello nazionale.

Di fatto la Legge 61/94 puntava anche al completamento del processo di riconoscimento di autonomia di governo e di azione in materia ambientale, avviato con l’istituzione del Ministero dell’Ambiente (Legge 349/1986), ricomponendone le funzioni amministrative in capo alle province. Accanto alle funzioni tradizionali di "controllo e vigilanza", alle agenzie ambientali furono affidati nuovi compiti di monitoraggio, elaborazione e diffusione dei dati ambientali e formulazione di proposte tecniche (limiti di accettabilità, standard, tecnologie ecologicamente compatibili, verifica dell'efficacia "tecnica" delle normative ambientali, ecc.).

L’istituzione dell’ANPA e delle Agenzie regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano (ARPA/APPA) ha permesso, altresì, di passare dal diritto all’ambiente come valore unitario, all’effettivo esercizio della sua tutela con specifici organi pubblici, al servizio dello Stato, delle Regioni, e degli EE.LL., avviando di fatto il percorso di costituzione del futuro “Sistema nazionale a rete di protezione dell’ambiente”.

Le Agenzie venivano così a costituire i nuovi soggetti istituzionali cui si sarebbe assegnata una più ampia ed incisiva mission di “conoscenza e presidio dei fattori di impatto ambientale e promozione di pratiche e condizioni di sviluppo antropico-produttivo territorialmente sostenibili”.

Il lungo processo di costituzione del Sistema delle agenzie ambientali

L’istituzione delle Agenzie regionali e provinciali si è avviata nel 1995, ma si è conclusa solo nel 2006, in relazione alle diverse condizioni politico-amministrative che ne hanno determinato anche una certa eterogeneità di funzioni, compiti assegnati e capacità operative (in termini di organici trasferiti o riconosciuti e di dotazioni finanziarie trasferite o comunque assicurate).

La costituzione del sistema territoriale è stata caratterizzata da tre momenti: un momento iniziale (il 1995) con l’istituzione di ben 7 Agenzie, successivamente dal 1996 al 1999 si costituiscono altre 12 Agenzie e solo tra il 2001 e 2006 si realizza il completamento del quadro nazionale, con l’Arpa Sicilia e l’Arpa Sardegna.

Con la Legge 133/2008 il Sistema si “aggiorna” con la costituzione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), derivato dalla fusione dell'Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT, già ANPA, che assorbì qualche anno prima il Servizio Geologico Nazionale ed altri Servizi Tecnici della Presidenza del Consiglio dei Ministri), dell'Istituto Nazionale per la Fauna selvatica (INFS) e dell'Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM).

L'Istituto, differentemente dalle ARPA/APPA, presenta un inquadramento giuridico di ente pubblico nazionale, dotato di autonomia tecnico-scientifica, con funzioni di ricerca, controllo, monitoraggio, consulenza tecnica e scientifica, nonché di informazione, educazione e formazione in materia ambientale.

A fronte di questo articolato percorso di “costruzione” del Sistema, rileva anche segnalare che con la Legge costituzionale n.3 del 2001 è stata attribuita allo Stato la competenza esclusiva in materia ambientale (art. 117, comma 2, lettera s).
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