Linee guida per la gestione della sicurezza su strade e autostrade / ANSFISA 2022
ID 16566 | 05.05.2022 / In allegato Linee guida
Uniformare i processi di controllo e manutenzione delle strade e autostrade. È questo l’obiettivo delle nuove linee guida emanate dall’Ansfisa come riferimento metodologico a supporto dei gestori stradali nazionali, responsabili della sicurezza delle infrastrutture.
Le “Linee guida per l’implementazione, la certificazione e la valutazione delle prestazioni dei sistemi di gestione per la sicurezza per la verifica e la manutenzione delle infrastrutture stradali e autostradali” (Linee guida SGS-ISA), frutto di un articolato iter di consultazione e confronto con gli operatori, sono state adottate con il decreto direttoriale del 22 aprile 2022.
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In alcuni settori specialistici del trasporto, quali ad esempio quello della gestione della rete e del traffico aereo sono stati emanati diversi prodotti normativi che disgiuntamente ed equivalentemente consentono ad un soggetto destinatario di certificazione di provare la conformità ai requisiti regolamentari.
In ambito europeo esistono ad esempio le norme ESARR che riguardano l'uso della valutazione e mitigazione dei rischi, compresa l'identificazione dei pericoli, nella gestione del traffico aereo (ATM) quando si introducono e/o pianificano modifiche al sistema ATM.
Le norme ESARR ammettono ben cinque distinti metodi accettabili di conformità (AMC - Acceptable Means of Compliance) cioè strumenti per perseguire la conformità secondo diverse metodologie.
Quanto precede è un esempio che mostra che i percorsi per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Sicurezza possono ammettere impostazioni differenti e specifiche di certificazione differenti pur riuscendo a garantire all’organizzazione che li adotta livelli di sicurezza equivalenti (ELoS – Equivalent Level of Safety). L’approccio seguito dall’Agenzia è stato quello di perseguire il massimo livello di integrazione e ha consentito in primo luogo di armonizzare norme di alto livello per i Sistemi di Gestione della Sicurezza dell’ICAO (International Civil Aviation Organization), dell’EASA (European Aviation Safety Agency), dell’ERA (European Railway Agency) e della Direttiva Seveso III per elaborare una norma orizzontale indipendente dal dominio di applicazione. In secondo luogo si è proceduto verificare tutte le connessioni tra la norma orizzontale con le norme verticali quali le linee guida Road Infrastructure Safety Management – RISM sviluppate dall’International Transport Forum, le Linee Guida sui Ponti del C.S.LL.PP. adottate dal MIMS, quelle relative al D.Lgs. 35/2011 e quelle in corso di prossima emanazione che riguardano le gallerie stradali.
Il risultato concettuale e logico è quello di un sistema di gestione che raccorda funzioni generali della sicurezza, con quelle più specifiche legate alle attività su una rete di traffico e in particolare legate alle infrastrutture stradali e autostradali ed infine con quelle ancora più specifiche focalizzate sulla singola tipologia di infrastruttura o al singolo componente, come ad esempio i ponti, i viadotti o i cavalcavia, le gallerie, la segnaletica, le barriere di sicurezza, le pavimentazioni, ecc. Gli standard e le pratiche raccomandate contenute nelle specifiche o nelle linee guida sono applicabili alle funzioni di gestione della sicurezza connesse o a diretto supporto di operazioni sicure dei veicoli sulla rete di traffico.
ORGANIZZAZIONE DELLE LINEE GUIDA
Le linee guida sono suddivise, in sei parti che consentono una migliore gestione ed elaborazione di successive revisioni:
La parte 1, descrive le generalità sulle linee guida;
La parte 2, è costituita dalle specifiche del Sistema di Gestione della Sicurezza SGS, che sono necessarie all’implementazione e certificazione ad uso sia delle Organizzazioni destinatarie della certificazione che degli Organismi di Certificazione di parte Terza OdCT. Alle specifiche di certificazione si è previsto l’affiancamento di uno strumento di valutazione del sistema di gestione della sicurezza che ha lo scopo di facilitare l’implementazione, la certificazione e il monitoraggio delle prestazioni del SGS.
La parte 3, è costituita da un insieme di strumenti che possono risultare comodi per l’implementazione, la certificazione e il monitoraggio delle prestazioni dei SGS.
Tali strumenti sono costituiti da:
- A. Modello tipo registro dei Pericoli. E’ un modello che consente di registrare i pericoli, effettuare la valutazione dei rischi, individuare le eventuali misure di mitigazione e costruire un programma temporale di attività descrivendo chi e quando dovrà fare che cosa.
- B. Modello tipo politica di Sicurezza. E’ un modello di esempio che richiama i contenuti fondamentali di una politica di sicurezza dell’organizzazione;
- C. Modello tipo rapporto di sicurezza. Modello che fornisce i contenuti essenziali da utilizzare per la reportistica di sicurezza in occasione di eventi.
- D. Modello tipo contenuti del Manuale SGS. E’ un modello che descrive i contenuti essenziali del Manuale di un Sistema di Gestione della Sicurezza;
- E. Guida e modello tipo per la gestione del cambiamento. Modello con le indicazioni fondamentali per descrivere le valutazioni di rischio associate al cambiamento. Al modello è associata anche una linea guida con una lista di controllo (check list) di verifica di ogni aspetto del “change management”.
- F. Modello tipo per il monitoraggio Indicatori di Prestazioni sulla Sicurezza. E’ un modello che contiene gli indicatori di prestazione di sicurezza del SGS e può essere arricchito di ulteriori indicatori al fine di effettuare un monitoraggio delle tendenze su base periodica.
- G. Modello tipo per il monitoraggio Indicatori di Prestazioni del Sistema di Gestione della Sicurezza. E’ un modello che contiene gli indicatori di prestazione del SGS e può essere arricchito di ulteriori indicatori al fine di effettuare un monitoraggio delle tendenze su base periodica.
- H. Modello tipo per la risoluzione dei problemi in team con il metodo 8D.
La parte 4, è costituita dal disciplinare e dallo schema di certificazione per gli Organismi di Certificazione di parte Terza (OdCT).
La parte 5, contiene una istruzione operativa per la certificazione volontaria delle competenze dell’Ingegnere Esperto in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza.
La parte 6, è costituita da uno strumento di valutazione (assimilabile ad una check list avanzata) che consente di accertare la presenza, l’adeguatezza, l’operatività e l’efficacia (P,A,O,E) degli elementi chiave del SGS.
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Fonte: ANSFISA
L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA) è stata istituita con il Decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, Articolo 12 (cd "Decreto Genova") / convertito Legge 16 novembre 2018, n. 130, in sostituzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF), della quale ha assorbito tutte le risorse umane, strumentali e finanziarie. A partire dal 30 novembre 2020 ha assunto piena operatività.
Il 1º gennaio 2022, in osservanza del Decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121 / convertito Legge 9 novembre 2021, n. 156, ha assorbito competenze, risorse e personale dei sei Uffici Speciali Trasporti a Impianti Fissi (USTIF).