Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia / Min Salute 2024 (Dati 2022)
ID 22323 | 25.07.2024 / In allegato
Il Sistema di Garanzia rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo assicura a tutti i cittadini italiani che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza ed uniformità. Introdotto nel 2000 in occasione del Decreto legislativo istitutivo del “federalismo fiscale” (D. Lgs. 56/2000) è stato reso operativo attraverso il Decreto ministeriale 12 dicembre 2001 che definiva un set di circa 100 indicatori, individuati sulla base delle fonti informative e delle conoscenze in materia allora disponibili. Nelle more dell’aggiornamento del Decreto ministeriale del 2001, è stata utilizzata fino all’anno 2019 la cosiddetta “Griglia LEA”, costituita da 33
indicatori ripartiti tra le attività di prevenzione collettiva e sanità pubblica, l’assistenza distrettuale e l’assistenza ospedaliera.
Con il DM 12 marzo 2019 è stato introdotto il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), realizzato in collaborazione con i referenti istituzionali e tecnici delle Regioni e con esperti epidemiologi e statistici provenienti dal mondo universitario e della ricerca. NSG è un sistema descrittivo, di valutazione, monitoraggio e verifica dell’attività sanitaria erogata in tutte le Regioni ed è integrato con il sistema di Verifica degli Adempimenti a cui sono tenute le Regioni per accedere alla quota integrativa del fondo sanitario nazionale (FSN).
L’articolazione del sistema di indicatori associa a ciascun LEA gli attributi rilevanti dei processi di erogazione delle prestazioni in termini di: efficienza e appropriatezza organizzativa, efficacia e appropriatezza clinica, sicurezza delle cure.
Gli indicatori individuati all’interno del NSG sono 88, distribuiti per macro-aree (o macro-livelli) di assistenza:
- 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica;
- 33 per l’assistenza distrettuale;
- 24 per l’assistenza ospedaliera;
- 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario;
- 1 indicatore di equità sociale;
- 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA);
questi ultimi si riferiscono a 6 PDTA (broncopneumopatia cronica
ostruttiva - BPCO, scompenso cardiaco, diabete, tumore della mammella nella donna, tumore del colon, tumore del retto) e consentono di monitorare e valutare il percorso
diagnostico-terapeutico specifico per ciascuna delle patologie considerate.
All’interno del Sistema di Garanzia è individuato un sottoinsieme di indicatori, denominato brevemente “CORE”, da utilizzare per valutare sinteticamente l’erogazione dei LEA attraverso: il confronto del valore raggiunto da ciascun indicatore rispetto a valori standard di riferimento, un punteggio attribuito a ciascun indicatore e un punteggio complessivo per singola macro-area di assistenza attribuito alla Regione per misurare il risultato raggiunto. Con l’obiettivo di rendere confrontabili i punteggi di tutti gli indicatori appartenenti al sottoinsieme CORE, è stata elaborata una specifica funzione di valorizzazione che, dato il valore dell’indicatore, calcola un punteggio su una scala da 0 a 100, con il punteggio 60 corrispondente al valore soglia (ovvero di sufficienza) dell’indicatore.
Il sistema prevede specifici criteri di penalità/premialità, individuati attraverso lo studio della variabilità temporale e territoriale degli indicatori: la prima attraverso il trend dei valori dell’indicatore nell’ultimo quinquennio e la seconda misurando la variabilità dei valori dell’indicatore tra le unità di erogazione della Regione.
Una volta calcolati i punteggi finali, comprensivi dei premi/penalità, di tutti gli indicatori di una specifica area di assistenza, si calcola il punteggio complessivo dell’area, che è dato dalla media pesata degli indicatori.
Il Sistema di Garanzia prevede, ai sensi dell’articolo 4, comma 2 del DM 12 marzo 2019, opportuni criteri di validità per ciascuno degli indicatori, come condizione indispensabile per il calcolo di questi ultimi, quale garanzia di copertura delle informazioni necessarie per il sistema di garanzia da parte di tutte le Regioni e le Province autonome.
Complessivamente, nell’anno 2022 le Regioni Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree.
La Regione Valle d’Aosta registra un punteggio inferiore alla soglia in tutte le macro-aree.
Le Regioni Calabria, Sicilia e Sardegna presentano punteggi inferiori alla sufficienza nelle due macro-aree della prevenzione e della distrettuale.
Infine, la Provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Abruzzo e Molise ottengono un punteggio insufficiente nell’area della prevenzione, mentre la Regione Campania riporta un punteggio insufficiente nell’area distrettuale.
Analizzando le singole aree, si evidenzia, nell’area della prevenzione, che gli indicatori relativi alle coperture vaccinali nei bambini non presentano valori ottimali nella maggior parte delle Regioni (può aver inciso il passaggio alla fonte informativa Anagrafe Vaccinale Nazionale – AVN). L’indicatore relativo ai controlli sugli animali risulta superiore alla soglia di sufficienza in pressoché tutte le Regioni e mediamente in miglioramento rispetto al 2021. L’indicatore relativo alla copertura delle attività di controllo degli alimenti risulta critico in Campania e Valle d’Aosta e in peggioramento rispetto all’anno precedente in diverse Regioni.
L’indicatore sintetico sugli stili di vita risulta critico nella parte meridionale dell’Italia e mediamente in lieve peggioramento rispetto all’anno 2021.
Gli indicatori di copertura degli screening oncologici sono essenzialmente stabili, sui valori di copertura già registrati nelle annualità precedenti (mediamente inferiori al 50%), con un’alta variabilità interregionale e situazioni di maggiore criticità in tutte e tre le campagne nelle Regioni del Centro-Sud.
Nella macro-area distrettuale, l’indicatore del tasso di ricoveri prevenibili per complicanze per diabete, BPCO e scompenso cardiaco ha un punteggio positivo in tutte le Regioni, proxy della capacità del sistema sanitario di cogliere in maniera appropriata i bisogni sanitari e della corretta presa in carico dei pazienti cronici.
L’indicatore “Intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso”, che misura la capacità tempestiva di risposta del sistema di emergenza e le performance del 118, registra nel 2022 un generale miglioramento rispetto agli anni precedenti. Le criticità, in particolare, sono evidenti nel Sud-Italia e nelle Isole.
I tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, misurati attraverso la quota di prestazioni ambulatoriali garantite entro i tempi previsti dal Piano Nazionale Governo Liste di attesa (PNGLA) 2019-2021 per la classe di priorità B, peggiorano in 11 Regioni, ma occorre precisare che nell’attribuzione del punteggio finale influisce il criterio di validità del dato.
L’indicatore relativo al consumo di farmaci antibiotici, selezionati come sentinella di farmaci iper-prescritti nella popolazione, risulta in aumento in tutte le Regioni. I valori più alti nel 2022 si registrano in Campania e Abruzzo.
Per quanto riguarda l’assistenza agli anziani non autosufficienti in strutture residenziali, si osserva una tendenza al miglioramento rispetto all’anno 2021 in quasi tutte le Regioni: si segnalano, tuttavia, valori dell’indicatore molto diversi tra le Regioni, con un gradiente geografico Nord-Sud e valori critici in particolare in Campania e in Basilicata.
Per quanto riguarda la presa in carico della Rete di cure palliative, l’indicatore sul numero di deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative sul numero totale di deceduti per tumore registra, nel 2022, un generale miglioramento nel valore medio, che era rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni: si evidenzia, tuttavia, che solo 8 Regioni hanno ottenuto punteggi al di sopra della soglia di sufficienza dell’indicatore.
Per la macro-area ospedaliera, nel 2022 si assiste ad un aumento del tasso di ospedalizzazione rispetto al 2021, ma senza raggiungere i livelli pre-pandemici. Da sottolineare che, per questo indicatore, ormai da tempo tutte le Regioni raggiungono il punteggio massimo.
Si registra in quasi tutte le Regioni un lieve miglioramento rispetto al 2021 della proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a più di 135 interventi annui in quasi tutta Italia, a dimostrazione che ci si sta muovendo verso una maggiore concentrazione della casistica e della sicurezza delle cure. Si segnala la posizione in controtendenza della Provincia autonoma di Bolzano, che registra negli anni valori molto al di sotto della soglia, con
trend decrescente.
Nel 2022 l’indicatore sull’appropriatezza del setting assistenziale, misurato con il rapporto tra i ricoveri attribuiti a DRG ad alto rischio di inappropriatezza e ricoveri attribuiti a DRG non a rischio di inappropriatezza in regime ordinario, appare sostanzialmente stabile e in tutte le Regioni il punteggio raggiunge la soglia di sufficienza.
La “proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore a 3 giorni” appare in lieve aumento in tutte le Regioni rispetto ai valori del 2021. Il punteggio dell’indicatore supera la soglia di sufficienza ovunque, tranne che in Valle d’Aosta e Calabria.
La percentuale di pazienti con più di 65 anni con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni è complessivamente stabile, ma in 10 Regioni si registra un peggioramento rispetto al 2021 e in 9 Regioni il relativo punteggio è inferiore alla soglia di sufficienza (60).
Nel 2022, la proporzione di tagli cesarei primari in strutture con meno di mille parti/anno appare in diminuzione rispetto al 2021, mentre nelle strutture con più di mille parti/anno si assiste a un peggioramento, in alcuni casi lieve, in 14 Regioni: anche in questo caso emerge un forte gradiente Nord-Sud nei valori dell’indicatore.
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