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Lo spazio Schengen

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Lo spazio Schengen

ID 17434 | 24.08.2022

Con l’accordo di Schengen, firmato il 14 giugno 1985, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno deciso di eliminare progressivamente i controlli alle frontiere interne e di introdurre la libertà di circolazione per tutti i cittadini dei paesi firmatari, di altri paesi dell’Unione europea (UE) e di alcuni paesi terzi.

La convenzione di Schengen completa l’accordo e definisce le condizioni e le garanzie inerenti all’istituzione di uno spazio di libera circolazione. Firmata il 19 giugno 1990 dagli stessi cinque paesi, è entrata in vigore nel 1995. L’accordo e la convenzione, nonché gli accordi e le regole connessi, formano insieme l’«acquis di Schengen», che è stato integrato nel quadro dell’Unione europea nel 1999 ed è diventato legislazione dell’UE.

L'acquis di Schengen è un insieme di norme e disposizioni, integrate nel diritto dell'Unione europea, volte a favorire la libera circolazione dei cittadini all'interno del cosiddetto Spazio Schengen, regolando i rapporti tra gli Stati che hanno siglato la Convenzione di Schengen.

Il complesso di norme, dette anche accordi di Schengen, prende il nome dalla cittadina di Schengen, in Lussemburgo, al confine con la Francia e la Germania.

L'accordo di Schengen (ufficialmente Accordo fra i governi degli Stati dell'Unione economica del Benelux, della Repubblica federale di Germania e della Repubblica francese relativo all'eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni) è un trattato internazionale firmato a Schengen il 14 giugno 1985 tra Benelux, Germania Ovest e Francia, che prevedeva la creazione di uno spazio comune, tramite una progressiva eliminazione dei controlli alle frontiere comuni tra i cinque Stati interessati, sia delle merci sia delle persone.

L'accordo è stato il primo passo del cosiddetto acquis di Schengen, che dal 1999 è stato integrato nel quadro istituzionale e giuridico dell'Unione europea.

La Convenzione di Schengen (ufficialmente Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen) è un trattato dell'Unione Europea, firmato inizialmente il 19 giugno 1990 da Benelux, Germania Ovest e Francia, in applicazione dell'Accordo di Schengen del 1985, e successivamente anche da Italia (1990), Spagna e Portogallo (1991), Grecia (1992), Austria (1995), Danimarca, Finlandia e Svezia (1996), che regola l'apertura delle frontiere tra i paesi firmatari.

Oggi ventisei paesi europei, di cui ventidue dei ventisette Stati membri, fanno parte dello spazio Schengen.

I paesi candidati all’adesione dell’UE devono accettare integralmente l’acquis di Schengen al momento della loro adesione. Tuttavia, i controlli alle frontiere interne sono revocati (con decisione unanime del Consiglio) solo dopo una valutazione che:

- venga condotta in conformità con il meccanismo di valutazione Schengen applicabile;
- concluda che sussistono tutte le condizioni per la corretta applicazione delle misure dell’acquis di Schengen che consentono l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne.

Area Schengen 

Scopo dello spazio Schengen

- Esso punta a consentire ai cittadini dell’Unione europea (Unione) di attraversare le frontiere interne dei paesi dell’Unione senza sottoporsi ai controlli o esibire il passaporto.
- L’apertura delle frontiere interne rappresenta uno dei due effetti principali dello spazio Schengen. L’altro è quello di garantire la sicurezza dei cittadini. Ciò implica un inasprimento e l’applicazione di criteri uniformi per i controlli all’ingresso da parte di cittadini non-Schengen alla frontiera esterna comune, lo sviluppo della cooperazione tra guardie di frontiera, polizia nazionale e autorità giudiziarie e l’uso di sofisticati sistemi di scambio di informazioni.
- L’acquis di Schengen è stato modificato con l’adesione di nuovi paesi all’area e vi è stata incorporata la nuova legislazione dell’Unione.

Fonte: Consiglio dell'Unione Europea

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