Rapporti ALMALAUREA Indagine Condizione occupazionale Laureati
ID 13832 | Rapporto 2021 / In allegato
In allegato:
- Rapporto 2021
- Rapporto 2020
- Rapporto 2019
La XXIII Indagine AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale dei Laureati ha coinvolto 655 mila laureati di primo e secondo livello –magistrali biennali e magistrali a ciclo unico– dei 76 Atenei italiani facenti parte del Consorzio.
Si tratta in particolare di 287 mila laureati di primo e secondo livello del 2019, contattati a un anno dal termine degli studi, 117 mila laureati di secondo livello del 2017, contattati a tre anni dal termine degli studi, 110 mila laureati di secondo livello del 2015, contattati a cinque anni dal termine degli studi, 74 mila e 67 mila laureati di primo livello, rispettivamente, del 2017 e del 2015 che non hanno proseguito la formazione universitaria, contattati a tre e cinque anni dalla laurea.
Su base annua, i laureati coinvolti nell’indagine costituiscono circa il 90% di tutti i laureati degli Atenei italiani; una popolazione che assicura un quadro di riferimento più che significativo dell’intero sistema universitario, soprattutto se si tiene conto delle principali caratteristiche delle popolazioni osservate.
I laureati coinvolti nell’indagine (esclusi quelli di primo livello a tre e cinque anni) sono stati contattati mediante una duplice tecnica di rilevazione, CAWI (Computer-Assisted Web Interviewing) e CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing).
La necessità di contenere i costi di rilevazione e l’ampia disponibilità di indirizzi di posta elettronica hanno suggerito di contattare i laureati, in una prima fase, via e-mail e di invitarli a compilare un questionario ospitato sul sito internet di AlmaLaurea. Alla rilevazione CAWI è stata affiancata la rilevazione telefonica per contattare tutti coloro che non avevano risposto al questionario online.
Il ricorso a questa duplice metodologia di rilevazione ha permesso di ottenere un tasso di risposta complessivo (CAWI+CATI), calcolato rispetto ai laureati che ai sensi del GDPR (Regolamento Generale per la Protezione dei Dati personali) sono stati contattati avendone espresso il consenso, pari all’81,4% tra i laureati, di primo e secondo livello, a un anno dal titolo, al 71,5% tra i laureati di secondo livello a tre anni e al 66,0% tra i laureati di secondo livello a cinque anni.
I laureati di primo livello a tre e cinque anni sono stati invece contattati mediante un’indagine esclusivamente di tipo CAWI, che ha raggiunto tassi di risposta pari al 20,3% a tre anni e al 14,9% a cinque anni; tassi naturalmente più contenuti vista la metodologia di rilevazione utilizzata. Per ottenere stime rappresentative del complesso dei laureati degli Atenei italiani, i risultati sono stati sottoposti a una particolare procedura statistica di “riproporzionamento”. In questa Sintesi vengono messi in luce gli aspetti più rilevanti delle performance occupazionali dei laureati di primo livello e dei laureati di secondo livello2 , distinguendo questi ultimi tra magistrali biennali e magistrali a ciclo unico.
È però opportuno segnalare che i laureati di primo livello proseguono in larga parte i propri studi iscrivendosi ad un corso di laurea di secondo livello: tale scelta coinvolge, nella coorte del 2019, il 66,5% degli intervistati.
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