Atto di indirizzo 2019
Il Servizio Sanitario nazionale italiano, che nell’anno in corso celebra il quarantennale della sua istituzione, è considerato dall’Organizzazione mondiale della sanità uno dei primi in Europa e nel mondo e i principi, che lo hanno caratterizzato sin dalla sua istituzione nel 1978, continuano ad esser attuali nonché costituiscono esempio e modello di civiltà da salvaguardare, sempre e in ogni modo.
I risultati dell’Italia nell’ambito della sanità si collocano generalmente al di sopra della media dell’Unione Europea e il sistema sanitario presenta un buon rapporto costi/efficacia, tant’è che la speranza di vita in Italia è rimasta costantemente al di sopra della media dell’Unione Europea e i tassi di mortalità evitabile sono tra i più bassi dei Paesi dell’ Unione.
Malgrado questo risultato lusinghiero si registra un elevato fabbisogno di cure mediche insoddisfatto, atteso che emergono realtà inerenti a fasce di popolazione, in evidente stato di disagio economico, che guardano, con maggior speranza, ad un reale e concreto universalismo, al fine di evitare il rinvio o l’abbandono delle cure. Occorre, pertanto, intensificare la stretta e piena collaborazione tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, al fine di assicurare un Servizio sanitario nazionale che possa superare le diseguaglianze tra le diverse aree del Paese e che non neghi i diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini, quale segno irrinunciabile di civiltà e di crescita sociale.
La promozione della salute costituisce, infatti, presupposto determinante per il benessere della persona, per la qualità della vita ma anche per la sostenibilità del sistema sanitario, e pertanto la sfida futura riguarderà la capacità di mettere a sistema diversi elementi in apparenza disomogenei, ma che insieme, nella loro complessità, contribuiscono a qualificare i processi di erogazione dell’assistenza sanitaria. In tale ottica l’interesse preminente da tutelare deve essere quello dei cittadini, ai quali dovrà essere assicurata, nella massima trasparenza, ogni utile notizia ed informazione inerente all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza e al funzionamento dei servizi sanitari.
Per realizzare quanto sopra, bisogna comunque attuare un importante recupero di efficienza e di crescita della qualità dei servizi, anche attraverso interventi finalizzati ad arrestare la spesa improduttiva e gli sprechi. In tale contesto, la prima vera sfida da vincere è quella di migliorare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, riqualificando la spesa sanitaria, promuovendo nuove strategie e modalità di reperimento delle risorse, anche in una cornice comunitaria ed internazionale.
Difatti, i sistemi sanitari e assistenziali europei devono affrontare importanti sfide, quali invecchiamento, multimorbilità, carenza di personale sanitario e il crescente problema delle malattie non trasmissibili prevenibili provocate da fattori di rischio come tabacco, gioco d'azzardo patologico, alcol e obesità e di altre malattie, comprese quelle neurodegenerative e quelle rare.
La politica sanitaria del prossimo triennio, in termini di opportunità e vincoli, come illustrato nel prosieguo, andrà ad incidere sulle seguenti macroaree:
1. prevenzione;
2. comunicazione;
3. politiche in materia di ricerca sanitaria;
4. politiche sanitarie internazionali;
5. promozione della qualità e dell’appropriatezza dell’assistenza sanitaria;
6. sistema informativo e statistico sanitario;
7. dispositivi medici, stupefacenti e altri prodotti di interesse sanitario;
8. promozione della salute pubblica veterinaria e della sicurezza degli alimenti;
9. politiche per l’efficienza gestionale.
Nelle accluse schede si dà specificamente conto delle linee di indirizzo per la costruzione degli obiettivi strategici per il 2019
Min. Salute