Relazione annuale Unione Petrolifera 2018
Quello appena trascorso è stato definito dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) come l’anno con “il più ampio aumento sincronizzato della crescita globale dal 2010”. Infatti il 2017 si è chiuso con il Pil mondiale in aumento del 3,8 per cento, rispetto al +3,2 per cento del 2016, trainato ancora una volta dalle economie emergenti con tassi di crescita doppi rispetto a quelli delle economie avanzate che, tuttavia, hanno rafforzato il loro sentiero di crescita.
Ciò vale non solo per gli Stati Uniti, con le riforme fiscali volute dalla nuova amministrazione, ma anche per alcuni Paesi europei come Germania, Francia e Italia che, stando sempre ai dati del FMI, hanno beneficiato di un maggiore impulso sia della domanda interna che della domanda estera, in un contesto di inflazione e di tassi di interesse molto bassi.
Tutti gli analisti sono concordi nel prevedere che le condizioni economiche globali favorevoli e il forte sentiment consentiranno ulteriori progressi, stimati dal Fondo al +3,9 per cento sia per il 2018 che il 2019, grazie all’accelerazione della domanda, soprattutto negli investimenti. In particolare, si stima che l’Asia emergente e in via di sviluppo dovrebbe continuare a crescere a un ritmo del 6,5 per cento fino al 2018, accelerando al +6,6 per cento nel 2019. La dinamica di questa regione continua a rappresentare oltre la metà della crescita mondiale.
Tuttavia il FMI prospetta un graduale rallentamento della crescita cinese, a fronte di un’accelerazione della crescita dell’India, fino al +7,8 per cento nel 2019. Il commercio mondiale è stato positivamente influenzato da questo rinnovato clima di fiducia e, negli ultimi mesi del 2017, è apparso in forte crescita, sostenuto da una ripresa degli investimenti, in particolare tra le economie avanzate.
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